Run for love project, in corsa contro il cancro in memoria di Anna Cerbone
Le storie non devi cercarle, arrivano da sole, corrono di bocca in bocca, e quando te le trovi davanti, non puoi fare altro che raccontarle. Queste storie sono la dimostrazione di come dal dolore, può nascere tanto amore. Questa è la storia di Anna Cerbone e di Run for love project Anna Cerbone.
A parlarmi di Anna Cerbone, della sua lotta contro il cancro e di tutto quello che ne è scaturito dopo, è Gaetano Brilla, il marito di Anna, che ho conosciuto per caso, insieme ad Antonia Cerbone (la sorella), grazie alla passione per il running, qualche amicizia in comune e un incontro organizzato velocemente ad Afragola (Na). Gaetano ha infatti la passione per il running e da anni va in giro per la Campania e per l’Italia correndo, con i suoi amici, e accompagnato dalla paziente moglie Anna e il piccolo Raffaele, suo figlio. Vivono una vita normale, felice e innamorati come marito e moglie e come genitori, desiderosi di far crescere il loro figlio con un esempio tale da farlo crescere al meglio. Purtroppo la vita alcune volte decide di mettersi di traverso e un tumore al seno sconvolge la vita di Anna e della sua famiglia. Improvvisamente, tutti i progetti e le speranze vanno in fumo, pensi soltanto alla prossima cura, all’intervento ai medicinali e se un giorno vedrai tuo figlio crescere. Però poi prevale la voglia di lottare, perché Anna era una donna forte e piena di vita. Una forza che mostrava anche da “malata”. Grazie a quell’esempio, le persone che l’hanno amata hanno trovato la forza anch’esse di lottare insieme a lei.
La forza di Anna traspare dalle parole di Gaetano e Antonia. Entrambi hanno raccolto il dolore scaturito dalla perdita di una moglie e di una sorella per creare qualcosa capace di migliorare la vita di altre persone. Da qui nasce il progetto Run for Love project Anna Cerbone con il sito e la pagina facebook e da qui parte la storia che Gaetano e Antonia mi hanno raccontato e che voglio riproporvi attraverso le loro parole.
La storia di Anna
Anna Cerbone aveva 41 anni quando è scomparsa prematuramente nel 2015, portata via da un cancro al seno contro cui aveva combattuto per sette anni. Una donna forte, colpita da un male duro, purtroppo comune nel territorio campano. E Anna è stata forte, fortissima, una colonna per suo marito e tutti i suoi familiari, capace di vivere la sua vita con felicità e speranza anche quando la malattia la stava pian piano spegnendo.
Anna lavorava all’Ipercoop di Afragola, un viso gentile e un sorriso tranquillizzante accanto a un carattere deciso, caratteristiche ideali per lavorare al punto d’accoglienza al pubblico in un grande complesso commerciale come quello di “Alle porte di Napoli”. A lavoro Anna ci è andata sempre, sia quando ha scoperto il tumore, una forma di cancro al seno molto aggressivo, sia durante le cure. Non era nella sua indole sentirsi “una malata”, era abituata a dare il buon esempio e a lavorare sodo. Quei terribili noduli li ha sentiti per caso, sotto la doccia, con le solite operazioni di autopalpazione, che in tutti i centri di prevenzione consigliano. Poi la corsa al Pascale di Napoli da uno specialista e la dura scoperta: il cancro al seno. Dalle parole di Gaetano, si capisce quanto siano stati duri quei momenti e chiunque abbia vissuto un’esperienza simile può capirlo. Quando la malattia è fuori dalle mura domestiche, sembra non appartenerci, ma nel momento che a essere malati siamo noi o qualcuno dei nostri cari, la prospettiva cambia. Da quel momento, anche per la famiglia Brilla/Cerbone le prospettive sono cambiate.
All’inizio la malattia ti spaventa, poi trovi la forza di combattere grazie a chi ti vuole bene e Anna aveva tanta forza. Si dice che le donne abbiano una marcia in più rispetto agli uomini, Anna ne aveva due. È stata capace di trovare la forza di combattere e di darci forza soprattutto per vedere il piccolo Raffaele crescere. Di solito chi è malato prende la forza e il coraggio da chi gli sta accanto. Anna era incredibile, perché riusciva dare forza a noi.
La battaglia in questi casi è dura. Un primo intervento nel gennaio del 2008 all’Istituto Tumori “Pascale” di Napoli alle cure del dottor D’Aiuto e una serie di cure che sembravano aver vinto il male. Poi però nel 2011 la recidiva e il ritorno alle chemioterapie. Fino a che nel marzo del 2015, Anna non ce l’ha più fatta e quel male s l’è portata via.
Come si sopravvive a tanto dolore?
Anna era affetta da un cancro al seno, dopo una lunga e dura battaglia, purtroppo non ce l’ha fatta. Abbiamo sempre creduto nella lotta e nella guarigione, l’abbiamo voluta e desiderata, purtroppo non c’è stato nulla da fare.e l’abbiamo fatta e Anna non c’è più. Il dolore è incredibilmente grande, ti distrugge, ti toglie tutto in un attimo e ti lascia inerme, però, quello che ci ha dato comunque la forza di dirci non si può piangere sempre, è l’amore che c’è tra di noi. L’amore di darci forza a vicenda. Questo ha un po’ annullato il pensiero, perché puoi solo annullarlo e concentrarti su altro. Pian piano questo amore ci ha dato la forza di creare qualcosa di bello. Anna era il punto di riferimento per ognuno di noi. È stata vinta sì da un male incurabile, ma ha lasciato a tutti un’eredità e un desiderio che dopo un anno e mezzo dalla morte, si sta sempre più realizzando.
Fare qualcosa per qualcuno
Il desiderio che lascia Anna viene descritto come un vero e proprio atto d’amore, che inizia con una lettera al podista Aldo Martucci, che in una trasmissione televisiva ci diede l’opportunità di parlare del progetto Run For Love project e di Anna che desiderava realizzare un grande progetto di solidarietà con l’obiettivo di “fare qualcosa per qualcuno”. Perché Anna aveva pensato a “Run for love” proprio per trasmettere questo valore, che ha mantenuto in vita i suoi familiari
Run for love project ha mantenuto vivi ognuno di noi, ed è l’espressione d’amore più bella, non potevamo fare nulla di diverso. Perché Anna era questa forza.
Come nasce Run for love project Anna Cerbone?
Nasce da un desiderio di Anna e dalla sua vita “condannata” a vivere accanto a un marito podista e vedendo i sacrifici che facevo. Nasce dall’idea di sfruttare il significato di comunità che c’è intorno alla corsa e allo spirito dei runners, per cercare di trasmettere un messaggio di solidarietà per chi ha bisogno di aiuto.
Aiutare senza intemediari
Anna aveva un sogno e un obiettivo: cercare di portare un aiuto diretto alle persone in difficoltà, ma facendolo concretamente senza appoggiarsi a strutture o a enti difficili da tracciare e soprattutto da controllare.
Noi stiamo cercando di arrivare ai cuori delle persone perché li tocchiamo quei cuori altrimenti non ha senso.
Dare qualcosa in beneficenza senza sapere se arriva al destinatario o avere il dubbio, non era quello che voleva Anna e che volevamo noi. Tanti fanno beneficenza, noi vogliamo fare in modo che il nostro aiuto arrivi realmente alle persone. Anna in questo ci aveva visto lungo, l’associazione è nata da pochissimo, all’inizio c’era solo il nome “Run for love project Anna Cerbone”, nato a una manifestazione podistica di raccolta fondi a Napoli, la Race for the cure, organizzata dalla Komen Italia, un’organizzazione senza scopo di lucro che opera nella lotta ai tumori del seno. Da qui nasce l’associazione, fu la nostra prima partecipazione con 105 partecipanti (vincendo anche il premio del gruppo più numeroso) e l’anno dopo replicammo in 250 partecipanti
In nome di Anna
Il progetto è cresciuto pian piano e si è concretizzato in una associazione che era nelle idee iniziali di Anna. Lei stessa l’aveva scritto nella lettera ad Aldo Martucci per parlare di Run for love project e di “Training with my friends”. una camminata/corsa organizzata da noi con una raccolta fondi volontaria. Dopo un anno, a fine 2015, alcuni mesi dopo la perdita di Anna, siamo poi giunti alla decisione di dare vita all’associazione ufficialmente, il giorno di San Valentino, con circa 400 persone che hanno gremito il Palazzetto dello sport di Afragola.
Quando è venuta a mancare Anna, ci siamo resi conto che la lotta non è più per lei, ma in suo nome, per le tante persone in difficoltà che lottano contro questo male, alcuni ce la fanno e altri purtroppo no. Noi lottiamo affinché il numero di chi ce la fa cresca e con l’associazione vogliamo contribuire in maniera reale, in nome di Anna.
Eventi solidali
L’associazione nasce in primis con l’intento di creare eventi benefici e aiutare le persone. Con le prime raccolte Run for love project ha adottato due bambini a distanza con Save the children e poi sono partiti alcuni eventi benefici. Il primo di questi è stata la raccolta fondi organizzata con il visagista René Bonante e il suo progetto Psicolife, patrocinato dalla consigliera alle Pari Opportunità di Napoli Isabella Bonfiglio. Il progetto dava un sostegno e un aiuto attraverso dei professionisti dell’estetica alle pazienti in chemio, per dare alcuni consigli estetici su come mascherare alcuni difetti dovuti alle cure, in modo da aiutarle a recuperare un po’ di autostima, di serenità femminile e quella spensieratezza rubata. Un altro evento è stato Notte sotto le stelle, una passeggiata corsa in una mezzanotte di agosto, che si è conclusa con una raccolta fondi per la famiglia di un bambino in cura oncologica. L’8 luglio 2016 l’associazione ha inoltre collaborato con l’associazione D.D.I (Donne Dermatologhe Italia) e la prof.ssa Gabriella Fabbricini per una Campagna di informazione e prevenzione del melanoma e degli altri tumori cutanei, che sottolinea l’importanza dell’informazione e della prevenzione. Un altro esempio di questo, è stato l’incontro Nutrizione e sport di settembre, un evento gratuito in collaborazione con la dott. Stefania Iannelli, il dott. biologo nutrizionista Dionisio Margherita e la Asd di Afragola. Poi c’è stato l’AperiLove.
AperiLove uniti per Davide
Abbiamo conosciuto la storia di Davide per caso, grazie a un passa parola e la pagina Facebook. Davide ha solo cinque mesi e purtroppo è affetto da un tumore pediatrico molto aggressivo. Per lui abbiamo voluto organizzare l’AperiLove, un aperitivo/raccolta fondi che ha coinvolto circa 500 persone, il cui ricavato è andato alla famiglia del piccolo. In questi casi la donazione non va tanto al bimbo, ma alla famiglia che che sta affrontando una dura battaglia. Spesso ci si dimentica di quanto sia dura per le famiglie vivere questi momenti. Fare viaggi massacranti dal punto di vista fisico e morale alla ricerca di una cura, magari in giro per l’Italia, o essere costretti a prendere permessi di lavoro. Non siamo tanto interessati alle grandi associazioni, perché il nostro aiuto non è di dimensioni ingenti da fare la differenza quando vai in un ospedale per acquistare un macchinario. Per ora cerchiamo dei piccoli casi, perché troppe volte il dolore resta chiuso nel privato e chi sta in difficoltà non ha il coraggio né la forza di chiedere aiuto. Il piccolo contributo per Davide va proprio in questo senso.
Il futuro
L’impegno concreto che tutti stanno dando all’associazione sta facendo crescere il progetto. Ognuno di noi col proprio tempo, le proprie risorse e le proprie forze sta pian piano ponendo un mattoncino per trasformare Run for love project in qualcosa di grande. Da nemmeno un anno siamo oltre 300 soci e stiamo creando un seguito forte sui social network e su internet che permette di diffondere il messaggio a più persone possibili. Soprattutto, voglio sottolineare che tutte le persone che ci mettono il cuore in questo progetto, si sono esposte con la loro faccia, la propria credibilità in ogni attività. Questo dà forza e credibilità all’associazione, perché chiunque sa che la donazione di anche un centesimo andrà a fin di bene. Perché conosce la credibilità dei singoli che stanno operando e dando tutto per Run for love e per onorare il desiderio di Anna.
Nel prossimo futuro, Gaetano e Antonia raccontano di un progetto in chiusura con la Komen, per eventi ai fini della ricerca per i tumori al seno. Si chiamerà City love 360° e consisterà in una due giorni di prevenzione per un bacino di circa mille persone con contatti e visite ecografiche, senologiche oltre al sostegno psicologico del paziente e delle famiglie e una consulenza legale per informarli sulle leggi e le normative di cui possono beneficiare. Inoltre il 20 novembre con La Queen di Rossella Casillo al Palazzo Alabardieri parteciperanno a un evento di raccolta per il Polo oncologico Posillipo, mentre l’8 dicembre ci sarà di nuovo l’ormai classica “Training with my friends”.
Runners per amore
Accanto all’organizzazione benefica, c’è anche lo sport con l’associazione sportiva nata il 14 giugno. Gli obiettivi sono gli stessi: veicolare un messaggio di solidarietà e speranza attraverso lo sport.
Non si corre per vincere, ma per trasmettere il messaggio di Anna e dell’associazione per mostrare la maglietta e qualora si riuscisse a vincere un premio in denaro o in beni di consumo alimentare, ci siamo posti l’obiettivo di devolvere i premi in beneficenza.
Raggiungere il cuore delle persone e questo ci dà tanta soddisfazione perché lo si fà con passione cercando di ottenere il massimo. Era quello che voleva Anna.
Quello che stanno cercando di trasmettere Gaetano, Antonia e tutti i soci di Run for love project è quel messaggio di amore e di donarsi agli altri,che serve anche a dare un esempio positivo ai bambini e soprattutto che vuole dare un padre al figlio con la speranza di crescere uomini migliori.
Run for love è la testimonianza di quanto possa essere ancora ricca la vita di persone che di fronte al dolore si trovano improvvisamente spogliati di tutto, riescono comunque a trovare il coraggio per lottare e impegnarsi e far rivivere la persona cara che non c’è più.
Questo impegno ci tiene impegnati, ci distrae dalla mancanza e ci fa stare meglio, quasi bene, pensando che stiamo facendo qualcosa per lei. Almeno ci proviamo.
Nel nome di Anna Cerbone.
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